Martedì
30
Maggio 2023
Cosa sono i dati strutturati? Sono informazioni (meta-informazioni) che vengono inserite nel codice di una pagina web per comunicarne il contenuto ai motori di ricerca.
Se fai costantemente ricerche su Google avrai notato che da qualche anno i risultati della SERP sono cambiati e contengono molte più informazioni rispetto a prima.
È merito dei dati strutturati che forniscono informazioni più dettagliate direttamente nella SERP.
I dati strutturati più comuni sono le recensioni, l’immagine di copertina di un articolo ma anche data di pubblicazione e anteprima del contenuto.
Questi dati vengono annunciati ufficialmente il 2 giugno 2011 quando i principali motori di ricerca Google, Yahoo e Bing, si unirono per offrire contenuti migliori agli utenti.
Google faceva qualcosa del genere già dal 2009 con i rich snippet che supportavano solo recensioni e brevi descrizioni.
Oggi abbiamo a disposizione dati strutturati per qualsiasi tipo di informazione sul web. Vediamo quali tipi di dati ci sono:
Molti blogger li utilizzano per gli articoli del loro blog e i risultati sono molto soddisfacenti. Per i nostri articoli possiamo specificare:
Ho preparato per te una guida su come inserire dati strutturati negli articoli di WordPress, disponibile a questo link.
Anche i libri possono contenere molti dati che aiutano i lettori con informazioni su:
Insomma, tutto quello che potrebbe invogliare all’acquisto!
I Breadcrumbs (ovvero briciole di pane) sono link che indicano il percorso dell’articolo o pagina web all’interno del sito.
I Breadcrumb per un articolo può avere questa struttura ad esempio:
Home - blog - Nome articolo su cui si trova l'utente
I caroselli possono contenere elenchi di film, corsi di formazione o ricette. È possibile dare indicazioni, anche in questo caso, sulla durata, inserire immagini e recensioni oppure video.
Molto importanti i dati strutturati per gli eventi perché creano un risultato di ricerca veramente dettagliato, completo di:
I blocchi how-to sono istruzioni per fare qualunque qualcosa. Puoi inserire all’interno di questi blocchi anche le immagini descrittive per ogni passaggio, il tempo di realizzazione e una descrizione.
Sono informazioni che indicano:
I risultati di ricerca che implementano questi dati sono molto apprezzati dagli utenti perché danno una chiara panoramica del prodotto già dalla prima impressione!
Ho scritto per te una guida su come inserire i dati strutturati per i prodotti sul tuo sito web
Anche le attività locali hanno i loro dati che, uniti alla creazione di una scheda Google Maps, possono garantire ottimi risultati!
Ho scritto per te una guida su come inserire dati strutturati per le aziende.
Possiamo comunicare a Google queste informazioni in tre diversi formati:
Il formato JSON è il più utilizzato dai siti web perché più semplice da inserire rispetto agli altri. Con questo formato possiamo anche sfruttare la dinamicità di Javascript, un linguaggio di programmazione per il web.
<html>
<head>
...
<script type="application/ld+json">
{
"@context": "http://schema.org/",
"@type": "Recipe",
"review": {
"@type": "Review"
}
}
</script>
</head>
</html>
Questo è un esempio di dato strutturato inserito in Json, possiamo notare come le righe di codice siano strutturate nel modo “oggetto” : “valore”.
Ora che hai capito cosa sono i dati strutturati, dovrai inserirli nel tuo sito web. Non c’è una procedura univoca per qualunque sito perché dipende da come è stato creato.
Analizziamo un sito web realizzato in WordPress in quanto è il CMS usato maggiormente da sviluppatori e non.
Per prima cosa dovrai:
Ora veniamo alla parte più difficile che richiede un minimo di esperienza nella programmazione web:
Il file header.php genera l’intestazione di ogni pagina del tuo sito web, creando dinamicamente porzioni di codice. Questo avviene perché il codice di base sarà lo stesso ma cambieranno i titoli di pagina, gli url, il contenuto ecc…
Le funzioni che possono esserti utili in questa fase sono:
Ci sono comunque diversi plugin di WordPress che possono aiutarti nella compilazione dei dati strutturati, lo stesso Yoast SEO (il più famoso in ambito SEO) crea alcuni tipi di dato.
Una volta inseriti, i dati strutturati, vanno testati perché anche un piccolo errore di sintassi potrebbe causare degli errori nella lettura delle informazioni, quindi mandare a monte il tuo lavoro.
Per testarli puoi usare lo strumento di test dei dati multimediali fornito da Google, dove ti basterà inserire la tua porzione di codice o url del sito e premere “Analizza”.
Questo strumento ti fornirà tutti gli eventuali errori e la riga in cui si trovano per poterli correggere con facilità.
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